Autostrade per l’Italia e i vertici del Gruppo Benetton sapevano dal 2010 che il ponte Morandi rischiava di crollare, come poi è avvenuto otto anni dopo con 43 vittime e Genova paralizzata per mesi: è quanto ha ammesso Gianni Mion, ex-ad di Edizione (la holding dei Benetton) ed ex-consigliere di Atlantia, nell’udienza del processo per il crollo del viadotto.
Una circostanza sempre negata invece dal gruppo e dai suoi vertici.
“Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico”, è l’ammissione di Mion, che ora come prevedibile ha re-suscitato l’indignazione del Comitato Vittime.