L’Eurozona è entrata in recessione tecnica nel primo trimestre del 2023: Eurostat ha comunicato i dati finali sulla variazione del pil dell’Eurozona correggendo le stime preliminari da +0,1 a -0,1%. Anche il dato dell’ultimo trimestre 2022 è stato rivisto a -0,1% (in precedenza era stato indicato un valore stabile).
Il cambiamento delle stime è stato guidato in particolare dalla correzione del dato della Germania, anch’essa in recessione.
Non cambierà però la politica Bce, che va di nuovo verso un aumento di 25 punti ma che sarà anche più prudente sulle mosse successive.
Sull’andamento dell’Eurozona è intervenuto anche Draghi: la guerra in Ucraina e il ritorno dell’inflazione sono il segnale di un «cambiamento di paradigma» che «può portare a tassi di crescita potenziale più bassi» e che «richiederebbe politiche che possono causare deficit di bilancio e tassi di interesse più elevati», ha detto l’ex-governatore Bce al Mit dove ha ritirato il premio Miriam Posen.
Intanto Italia e Germania hanno sottoscritto un’intesa sostanziale per definire un Piano d’azione sugli interessi comuni, in un incontro a Roma tra i rispettivi premier Scholz e Meloni: la firma verrà posta «entro l’anno». Piena sintonia sul dossier Ucraina mentre restano distanti le posizioni di Roma e Berlino sul nuovo patto di stabilità Ue. I temi su tutti i quotidiani.