Più quei 65 milioni e spiccioli dal giorno della sua estinzione; ma qui non si parla del terrificante dinosauro carnivoro in cima alla catena alimentare preistorica, piuttosto del famoso “mostro” meccatronico a grandezza naturale protagonista di Jurassic Park di Spielberg che segnò un’epoca e da quel momento in poi la settima arte non fu più la stessa.
La perfezione registica del film creò un franchising (che mai replicò il successo del primo), ma che perfezionò l’integrazione tra effetti speciali e recitazione ma, soprattutto, spinse milioni di bambini (e meno bambini) a rispolverare vecchi fossili, pupazzi realistici a forma di sauri, e dopo il sogno di diventare archeologi (Indiana Jones docet), il desiderio diventò quello di fare il paleontologo.
La settima arte faceva sognare forte.