In principio fu Dudù.
Anche se, per onor di cronaca, il primo a farsi immortalare col suo cane fu Massimo D’Alema che all’alba del nuovo Millennio posò in compagnia del suo labrador che, ironia della sorte, aveva un nome assonante a quello del barboncino di Arcore: Lulù.
Ora a scodinzolar nella scena politica italiana c’è Puggy, la carlina della senatrice di Forza Italia Biancofiore.
E’ stata lei (la Biancofiore, non Puggy) a porre la questione dell’ingresso di cani e gatti a Palazzo Madama.
Questione di vitale importanza, dal momento che ogni giorno dalle 13 alle 17 la senatrice è costretta ad assentarsi dal posto di lavoro per assistere l’amata cagnolina.
Il pelosissimo problema è stato subito abbracciato dal Presidente del Senato La Russa, che ha immediatamente presentato una richiesta per trovare nei regolamenti del Senato uno spiraglio da cui possano passare gli animali domestici, al momento non consentiti a Palazzo Madama. Non mancano i malumori bipartisan tra gli altri senatori, evidentemente non avvezzi a guinzagli e palline.
Ma Biancofiore insiste: è un nostro diritto.