Fa scalpore in Inghilterra il saggio di Elizabeth Winkler, giornalista americana che nel suo “Shakespeare era una donna e altre eresie” rimette in fila tutte le teorie alternative sull’inventore di Romeo e Giulietta affermando, tra le altre cose, che il grande poeta e drammaturgo inglese in realtà fosse una donna.
Tre motivi per ipotizzare la femminilità del Bardo secondo l’autrice. Il protofemminismo: secondo alcuni studiosi nelle opere di Shakespeare c’è infatti un’attenzione all’umanità delle donne insolita per i tempi. Il travestimento: molte delle opere di Shakespeare presentano donne travestite da uomo e questo, secondo Winkler, potrebbe essere un indizio sulla sua (o una delle sue) identità.
Ed infine la scrittura collaborativa: al’epoca di Shakespeare alcune donne collaboravano alla scrittura a più mani di opere teatrali, pur senza firmarle.